Inizia la nostra prima lezione del Master in Social Media Marketing e Web Communication presso le aule della IULM.
C’è un pò di imbarazzo nell’aula, ma si capisce fin dalle prime presentazioni che sarà un’avventura stimolante e all’altezza di tutte le nostre aspettative. Introduce il Master il Prof. Guido Di Fraia e ci chiede di parlare di noi. Si scopre che siamo un gruppo molto eterogeneo, di grandi aspettative e diverse conoscenze. Insomma un gruppo di matti che dimostrano la passione e le capacità per operare nel mondo del web 2.0.
Dopo un prima pausa caffè, distensiva, sale in cattedra Mafe De Baggis famosa blogger italiana e consulente “2.0” con la sua società Daimon.
Fin da subito si nota che sarà una lezione emozionante, con un mood tanto preciso quanto avvolgente: i mercati sono conversazioni (Cluetrain Manifesto).
Scopriamo che il marketing non convenzionale non esiste, ma che invece questo cambia all’ evolversi della società e quindi dei mercati. Siamo immersi in una società nuova, fatta di persone e sentimenti, una realtà che mette al primo posto due parole, molto inglesi, ma allo stesso tempo chiare: win-win e share.
Le imprese devono capire che l’utente finale è cambiato, diventando critico e selettivo. Partecipa attivamente alle community che ha creato attraverso la rete (newsgroup, forum e chat) e interagisce grazie ai blog dando voce al suo pensiero libero.
Nel nuovo “scambio” l’azienda deve trarre un guadagno tanto quanto il suo consumatore.
Dobbiamo scordarci quei vecchi motivetti ripetitivi, slogan fasulli e punte di diamante del marketing tradizionale; la rete è una realtà nuova, che condivide le informazioni, le elabora, ed è in grado di riconoscere un prodotto e/o brand valido.
Nella realtà 2.0 le aziende che non hanno personalità, fascino o appeal, non l’avranno mai. Queste sono doti, come per le persone, innate, e nessuno spot potrà mai farci niente.
Il nuovo mercato chiede azioni da parte delle imprese e queste dovranno essere in grado di ascoltare (vedi customer care), di avvicinarsi alle community (social network, blog e news group) e, soprattutto, dovranno essere in grado di comunicare sani valori.
Che ci piaccia o no, siamo di fronte ad una nuova alba dei mercati e dei rapporti di “consumo”. Chi sarà in grado di “perdere il controllo” verrà ripagato dalla fiducia e dalla riconoscenza sincera dei suoi utenti, che non saranno più target group volubili, ma che si trasformeranno in consumers critici e convinti, detti anche “fedeli”.