Day 3, a sunny friday morning, come se fossimo in Toscana o come se fossimo nel pieno del rinascimento virtuale di intoscana.it.
Conosciamo Mirko Lalli, Chief Marketing Officer (CMO) della fondazione Sistema Toscana , una realtà talmente di spicco quanto innovativa.

 

La fondazione nasce nel 2005 partorita da due classiche istituzioni, pesanti di vecchie strutture, ma con il seme dell’innovazione pronto ad emergere.

 
In poco tempo prendono vita il portale intoscana.it e turismo.intoscana.it, vengono inglobati al loro interno i siti della regione che si occupano di promozione, comunicazione e marketing territoriale e nasce il Festival della Creatività. Il tutto sotto un unico slogan, “fare sistema fra le tante voci della Toscana”.
La fondazione, fin dà subito, si pone l’obiettivo di creare un polo di gestione di contenuti e archivi della regione, per renderli multimediali e accessibili dalla rete.
I successi non tardano ad arrivare, il solo portale intoscana.it conta più di un milione di pagine viste/mese, entrando a far parte della lista AlexaTop 100.000”. Senza contare che sulla webtv del sito vengono caricati più di 4.000 contenuti video.
A questo punto la cosa più ovvia e spontanea sarebbe quella di chiedersi perché una regione, emblema del classicismo mediatico e gestionale, si è prestata ad un cambiamento così drastico. Perché è stata la prima a capire il modello “engagment”, fondato sulla web revolution e sul long tail del mercato 2.0. Un luogo reale, non utopista come molti lo immaginano, dove i consumers diventano “prosumers” attivi, producendo giudizi e diventando veri e propri fan, promotori del lovemarks.
Appoggiando questi principi, la regione Toscana, si rende ambasciatrice del rinascimento virtuale e inizia ad utilizzare innovativi mezzi di comunicazione. Ai portali si aggiungono le famigerate isole di Second Life, vengono riprodotti fedelmente i principali monumenti della regione e prendono vita veri e propri eventi convergenti. Momenti di dolce follia tecnologica, dove il reale diventa virtuale e dove il virtuale, inevitabilmente, prende vita nella realtà. Come non citare il Festival Pucciniano trasmesso in diretta sul palcoscenico virtuale di Torre del lago, nella “SL” Toscana.
Alla fine della lezione ci è ormai chiaro quanto sia importante dedicare tutti i nostri sforzi comunicativi ad un nuovo utente, attivo e maturo, che sarà in grado di comunicarci la sua soddisfazione producendo a sua volta contenuti utili al nostro scopo.
Riassumendo brevemente, potremmo dire che la rivoluzione virtuale è quel modo di agire coadiuvato da una reale social media strategy, che si basa sulla valorizzazione dell’human factory per aumentare il modello di engagment sui nostri clienti. Libri consigliati:

  • Henry Jenkins – Cultura Covergente
  • Chris Anderson – The Long Tail