Sono trascorse più di due settimane dal Festival della Creatività di Firenze e questi ultimi giorni sono stati ricchi di pensieri sulla frenesia di quelle giornate vissute così intensamente e sugli incontri che questo evento mi ha permesso di fare, sia in rete che in prima persona.
Da giovedì 21 a domenica 24 ottobre sono stato circondato da idee innovative e da grande entusiasmo, l’ambiente ideale per un festival che – come dicono gli stessi organizzatori – ha “l’obiettivo di liberare le energie creative e di rimetterle fattivamente in circolo coinvolgendo i cittadini e utilizzando gli spazi urbani vuoti, dando loro nuova vita e facendoli diventare nuovamente luoghi di aggregazione dove la creatività possa prendere forma“.
E’ il secondo anno che partecipo al Festival, nel 2009 come “semplice” visitatore, mentre quest’anno ho avuto l’opportunità di collaborare in qualità di Social Media Reporter. Il mio compito era principalmente quello di diffondere informazioni attraverso i social media più diffusi (Facebook, Twitter, Friendfeed, Foursquare, Tumblr ..) sui diversi eventi in calendario e riportare anche le mie sensazioni e opinioni in merito a ciò che stavo vivendo all’interno del Festival. #fdc10 è l’hashtag di riferimento con cui noi Social Media Reporter abbiamo “siglato” ogni comunicazione in rete. Per cui, facendo una ricerca con quel particolare hashtag sui social media o sui motori di ricerca, anche a distanza di tempo, si potranno trovare tutti i contenuti che sono stati creati da noi per il Festival della Creatività 2010.
Penso che un evento come questo, in grado di coinvolgere tanti giovani motivati esclusivamente dalla voglia di fare, imparare e condividere, sia un’iniziativa favolosa. La risposta sui social media é stata molto alta e la maggior parte delle persone che ci ha seguito ha trovato utile (e mi piace molto usare questa parola!) le informazioni trasmesse dai vari Social Media Reporter che, come me, si sono occupati di riportare quanto avveniva attorno a noi.
Gli eventi sono stati molti e in diversi luoghi: dalla Casa della Creatività, alla Biblioteca Oblate, al cinema Odeon, a quasi tutte le piazze di Firenze. Ho trovato geniale l’idea di coinvolgere tutta la città perché in questo modo si é ottenuto un forte senso di partecipazione tra gli abitanti, i quali si sono spesso trovati coinvolti nel Festival anche per caso.
Mi mancherà (e mi manca già!) l’ambiente che si è creato in quelle giornate, le corse tra un evento e l’altro alla ricerca di una presa della corrente per ricaricare la batteria dei miei essenziali strumenti di lavoro (smartphone e portatile), ma soprattutto mi mancheranno le persone con cui ho stretto amicizia in quei giorni e che spero di rivedere presto!
E tu ci sei stato? Che cosa ti è piaciuto di più?
Paco Maldonado
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