Qualche giorno fa è stato pubblicato e presentato il 48° Rapporto Censis, nel quale numerosi dati sono dedicati al rapporto che gli italiani hanno con Internet. In generale emerge come la diffusione degli smartphone si candidi a divenire uno dei vettori di inclusione nella quotidianità digitale di una parte di popolazione italiana, propensa all’uso di tecnologie user friendly offerte dalle applicazioni su dispositivi mobili.  Risultano infatti 7,4 milioni gli utenti che in un giorno medio accedono al web solo tramite la telefonia mobile, superando gli utenti che si collegano via computer (5,3 milioni) e coloro che li utilizzano entrambi (7,2 milioni).
A fronte del 63,5% di italiani che utilizza Internet, gli utenti dei social network sono il 49% della popolazione e arrivano a quote percentuali elevate (80%) tra i più giovani, nella fascia 14-29 anni. Diventa interessante però la conferma di Facebook come social media mainstream, ovvero seguito e utilizzato da un pubblico vasto ed eterogeo.
Il Censis rileva infatti che tra il 2009 e il 2014 si è registrata una consistente crescita anche per i 36-45enni, con incrementi del 153,4%, e del 404,7% per gli over 55.
Nella ricerca condotta dall’Osservatorio IULM sulla Social MediAbilty delle aziende è emerso come in media solo il 64% delle aziende abbia aperto uno spazio su un canale social per comunicare con il proprio target e, di queste presenti sui social, Facebook risulta utilizzato dal 75%. Le motivazioni del management di alcune aziende sono ancora connesse all’idea che i propri prospect non sono siano social network, perchè appannaggio solo delle generazioni più giovani: i dati Censis confermano invece la tendenza di un pubblico adulto decisamente in crescita.
Il mondo dei social, osserva il Censis non è solo densamente abitato, ma anche ampiamente frequentato, con connessioni continuate nel tempo. Delle 4,7 ore trascorse mediamente in un giorno su Internet, 2 ore sono mediamente dedicate ai social network, con una modalità di connessione praticamente continua grazie all’uso sempre più diffuso dei device mobili.