Le aziende italiane continuano ad avvicinarsi ai social media, ma hanno ancora un ampio margine di miglioramento.
Si potrebbero riassumere così, in estrema sintesi, le conclusioni della terza edizione dell’Osservatorio “Il SocialMediAbility delle aziende italiane”, promosso dall’Executive Master in Social Media Marketing & Web Communication. Risultati che sono stati esposti dal professor Guido Di Fraia, responsabile scientifico del Master, nel corso dell’evento di presentazione giovedì 7 ottobre presso l’Università IULM.
Tra febbraio e settembre di quest’anno, i ricercatori sono tornati a prendere in esame il panel di 720 aziende di sei diversi settori (alimentare, arredamento, banche, hospitality, moda e pubblica amministrazione), già analizzato nel 2010 e nel 2011, per coglierne i progressi e i cambiamenti. A partire da quest’edizione hanno potuto contare anche sulla piattaforma di monitoraggio “Social Listening”, messa a disposizione da Blogmeter.
 
Ecco alcuni dei numerosi dati emersi dalla rilevazione:
•        la percentuale delle aziende che usa almeno un social network per attività di comunicazione e marketing passa dal 49,9% del 2011 al 63,8% nel 2013;
•        ad attivarsi maggiormente sui social media sono soprattutto le aziende grandi: se nella precedente edizione il 57,3% di esse gestiva almeno un social media, nel 2013 tale percentuale è salita all’81,1%. Si allarga così il divario con le piccole e medie imprese, per cui la crescita è stata solo del 7% dal 2011;
•        gli spazi social, tuttavia, non sempre sono adeguatamente valorizzati: lo dimostra il fatto che solo il 41% delle aziende analizzate li segnala nella home page del sito aziendale;
•        Facebook fa la parte del leone (lo sceglie il 75% delle aziende attive sui social), ma aumenta anche l’uso di Twitter, LinkedIn e YouTube (utilizzati rispettivamente dal 45,1%, dal 44,1% e dal 51,2% delle aziende presenti sui social media, rispetto al 39,8%, al 35,7% e al 32% del 2011) e di Google Plus (17,2%) e Pinterest (18,1%), non monitorati nelle rilevazioni precedenti;
•        aprire uno spazio social non significa necessariamente saperlo gestire in maniera ottimale. Lo dimostra l’indice di SocialMediAbility che, su una scala da 1 a 10, nel 2011 si attestava a una media di 1,16 e nel 2013 è arrivato soltanto a 1,91. Mediamente, al crescere delle dimensioni aziendali aumenta anche la “qualità” dell’uso dei canali social.
Sacha Monotti, Founder e CEO di BlogMeter, oltre a commentare a caldo i risultati dell’indagine dell’Osservatorio,  ha anticipato i macrotrend social dei prossimi mesi: il social customer caring (vale a dire l’attenzione riservata alle richieste del consumatore), le social tv (l’abitudine di commentare live i programmi Tv diventerà un potenziale da sfruttare anche per i brand) e il passaggio – deciso e, in parte, già avvenuto – della fruizione del mondo social da dispositivi fissi a dispositivi mobile.
Il pomeriggio è proseguito con “Low Budget Great Ideas – Il valore della creatività nel marketing digitale”. Sette aziende, selezionate tra quelle che hanno risposto al “call for” lanciato in Rete qualche settimana fa, hanno illustrato le strategie di comunicazione social che sono riuscite a mettere in atto con successo, anche in presenza di risorse economiche contenute. A raccontarsi sono stati Abridge, App Solution, Farmacia Serra, #inMontefalco, Glamoo_, Widiba e Softec: realtà molto eterogenee tra loro, ma accomunate dal fatto di aver creduto nei canali social e averli saputi presidiare in modo innovativo. A guidare la discussione è stato Paolo Iabichino, Executive Creative Director @OgilvyOne-OgilvyAction e docente del Master in Social Media Marketing e del nuovo indirizzo in Digital Marketing Management della laurea magistrale in Marketing Consumi e Comunicazione (primo prodotto formativo di secondo livello su questi temi in Italia).
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